Sextortion Italia, sesso e ricatti

Pagare pur di non vedere la propria vita rovinata per essersi iscritto a un sito porno e a causa della presenza di chat hot: è questa, in sostanza, la sextorsion, un fenomeno in crescita nel Belpaese. Come difendersi dai ricatti sessuali e le accortezze da usare per non cadere in trappola, oltre a riconoscere i siti di video porno Italia con contenuti non a rischio.

Estorsioni sessuali in Italia

C’è chi paga la bellezza di 50mila Euro pur di non far conoscere i propri segreti sessuali più scabrosi: basta una chat con una persona sconosciuta che prende una piega sbagliata, ovvero l’intrecciare delle conversazioni hot con allegate foto intime, posizioni sessuali e altri contenuti imbarazzanti. Succede ovunque si ha accesso a Internet, ovvero nei forum, nei siti di incontri ma anche nella pagine dedicate ai video pornografici. Per dovere di cronaca, si ricorda che non è punibile colui che detiene materiale pornografico nel proprio pc, a patto che i soggetti siano tutti maggiorenni. Diversamente, può materializzarsi lo spettro della pedopornografia. Alcuni ci cascano e maledicono il giorno in cui hanno visionato quel contenuto erotico e si sono fatti fregare. Va detto che non tutti i siti di video porno Italia sono degli specchietti per le allodole: ci sono molti che hanno dei contenuti sexy amatoriali e non veramente meritevoli e soprattutto legali. Sta al cliente finale se usufruire dei servizi gratuiti (ma limitati) od optare per un salto di qualità notevole, in sicurezza.

Che cos’è la sextorsion

Il modus operandi di chi pratica la sextorsion è il seguente: la persona sconosciuta adesca o si fa adescare con i classici messaggi che si mandano durante una conoscenza, la quale, quando si approfondisce, diventa pericolosa. Infatti, la persona sconosciuta è una identità fittizia in cui si nasconde una banda di malviventi. Il loro scopo è attirare uomini e donne vulnerabili e che hanno tutto da perdere con uno scandalo sexy. Per questo, una volta fattasi mandare foto hot attraverso i vari social network, richiedono dei soldi allo scopo di non divulgare questi contenuti privati scambiati in  maniera consenziente. Tanti preferiscono pagare, ma altrettanti, dopo aver appreso la cifra esorbitante, cedono alla pressione, cadono in una voragine di depressione e, per la vergogna, si tolgono la vita e non perdere la dignità davanti ai propri cari. Quello che era iniziato come un passatempo innocente per colmare una vita sessuale poco appagante si è trasformata in un incubo senza fine.

Come combattere le sextorsion

Le estorsioni a scopo sessuale vengono seguiti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni: recentemente hanno arrestato 23 persone in Marocco, nazione in cui hanno piantato le sedi di riscossione del denaro inviato dalle loro vittime. Sono bastati pochi elementi, come il nickname, l’indirizzo di pagamento della somma estorta, la mail e il numero della transazione effettuata. Fino a qualche anno fa i reati estorsivi a sfondo sessuale erano un problema personale e privato e si tendeva a non sporgere denuncia per paura di essere giudicati e morire dalla vergogna. Adesso, chi viene minacciato di vedere le proprie foto hot o le proprie spinte conversazioni pubblicate sui profili personali, di familiari, amici o per mezzo video su Youtube, solo se si denuncia si può fare qualcosa, in primis prendere questi farabutti.

Il fenomeno della sextorsion in Italia ha dimostrato che la massima diffusione si è avuta nella provincia di Bologna, a seguire Milano, Roma, Napoli, Palermo, Firenze, Torino, Genova, Bari e Perugia. Le vittime di queste estorsioni sessuali sono per la maggioranza uomini, di ogni età ed estrazione sociale e soprattutto sbagliano a non tenere alla sicurezza informatica. Molte vittime, infatti, non avevano attivo neanche un blando antivirus. Se si sospetta un caso di sexstorsion, meglio annotarsi nickname, indirizzo di posta elettronica e il link che appare nella barra degli indirizzi, non dimenticando di effettuare degli screenshot.